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Marina Militare

MARINA MILITARE

Lo stemma araldico

Lo stemma della Marina Militare Italiana è composto da uno scudo diviso in quattro sezioni, ed in ognuna è visualizzato il logo delle repubbliche marinare, quindi Venezia, Genova, Pisa ed Amalfi, rappresentate rispettivamente dal leone alato che brandisce una spada, dalla croce rossa su fondo bianco, simbolo di Genova, la croce bianca simbolo di Pisa e la croce ottagonale bianca simbolo di Amalfi Lo scudo riporta poi in cima l’emblema del Senato Romano rappresentato da una corona.

La Nascita

La storia della Marina Militare Italiana

La Marina d’Italia è stata creata nel 1861, a seguito della proclamazione della formazione del Regno d’Italia, con la denominazione di Regia Marina Il battesimo arrivò durante la terza guerra d’indipendenza italiana contro l’Impero austriaco. Durante la prima guerra mondiale, la marina ha speso i suoi maggiori sforzi nel mare Adriatico, combattendo contro quella austro-ungarica. Nella seconda guerra mondiale, ha invece impegnato la Royal Navy in una lotta di due anni e mezzo per il controllo del Mar Mediterraneo. Dopo la guerra, la nuova Marina Militare, membro dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), ha partecipato a numerose operazioni di mantenimento del patto di coalizione. La Guardia Costiera è anch’essa una componente della Marina Militare Italiana.

L’ORGANIZZAZIONE DELL’ARMA

​​​​​​​​​​La Marina Militare come le altre forze armate dipende, dalla Presidenza della Repubblica Italiana e militarmente fa capo al Ministero della Difesa comandato dal Capo di stato Maggiore. La marina possiede un proprio autonomo corpo da cui dipendono la Squadra navale, il gruppo Subacqueo e gli Incursori, il Comando logistico, il Comando delle scuole e l’Istituto Idrografico della Marina. Oggi l’arma è il fiore all’occhiello dell’Italia, e vale la pena citare che la mitica nave scuola denominata Amerigo Vespucci è ancora funzionale e veleggia con successi indescrivibili per la sua storia e bellezza strutturale nelle acque di tutto il mondo.

Il GRUPPO OPERATIVO SUBACQUEI

Con alle spalle oltre 165 anni di esperienza, la categoria dei cosiddetti Palombari è una delle branchie più antiche della Marina Militare Italiana. Oggi molti di questi tecnici specializzati sono costantemente impegnati nel Gruppo Operativo Subacquei atti a svolgere azioni di sminamento nelle zone di guerra e a salvaguardare il territorio italiano da eventuali attacchi dal mare. Per svolgere le missioni che gli vengono affidate il gruppo operativo subacqueo dispone del Reparto di Pronto Impiego e dei Nuclei S.D.A.I. ovvero quelli addetti allo Sminamento, alla Difesa Antimezzi, e sono dislocati a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale. In genere alla Marina Militare Italiana vengono assegnate le seguenti missioni: condurre qualsiasi tipo di intervento subacqueo, anche in fondali molto alti ( profondità superiori ai 1,000 m); soccorrere gli equipaggi di navi e sommergibili mediante l’uso di sofisticate apparecchiature (oggi digitali), gestite da un nucleo operativo denominato  S.P.A.G.  che ha la capacità di telecomandare nell’area interessata dei velivoli ad ala fissa oppure rotante, cosi come degli operatori e dei materiali necessari sia per allestire un campo base galleggiante che per operazioni di primo soccorso, oltre che strumenti atti a stabilire contatti con i sommergibili; Infine un altro importante compito che vede impegnata la Marina Militare Italiana è quello che prevede la bonifica subacquea di qualsiasi ordigno esplosivo, siano esso di tipo convenzionale che residuati bellici. Tale attività viene effettuata quotidianamente e con un numero indefinito di ritrovamenti di bombe che oggi nelle acque del territorio italiano sono ancora tantissimi.

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